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FAQ

Il consulente finanziario indipendente è un libero professionista che non lavora per nessuna banca o rete commerciale non vende nulla anche perché la vendita gli è vietata per legge e lavora solo per il cliente. L’unica remunerazione per il consulente autonomo è la parcella questo garantisce imparzialità nelle scelte ed assenza di conflitti di interesse.

Il consulente finanziario indipendente (in USA Financial Planner) si occupa della pianificazione delle risorse finanziarie e patrimoniali al fine di raggiungere gli obiettivi finanziari del cliente e di garantire una struttura di tutele solida per mantenere il tenore di vita della famiglia nel tempo.

Le attività principali di un consulente finanziario indipendente sono:

  • Analisi della situazione finanziaria
  • Pianificazione finanziaria per obiettivi
  • Monitoraggio degli investimenti
  • Pianificazione previdenziale e assicurativa.
  • Operatore bancario cioè un dipendente della banca che pur in assenza di provvigioni di vendita riceve generalmente delle forti spinte commerciali per vendere i prodotti più redditizi per la banca. È quindi un operatore che agisce in conflitto di interessi.
  • Consulente finanziario fuori sede (ex promotore finanziario) è un agente di commercio che opera per una banca o S.I.M. ricevendone in cambio provvigioni di vendita o gestione. È quindi un operatore che agisce in conflitto di interessi.
  • Consulente finanziario autonomo (indipendente) un libero professionista che lavora solo per il cliente ed in cambio ne riceve un onorario. È un operatore che agisce in assenza di conflitto di interessi.

L’Albo Unico dei Consulenti Finanziari è l’organismo che racchiude tutti i consulenti finanziari autorizzati ad operare in Italia (indipendenti e non) ed è diviso in 3 sezioni. Per essere un vero consulente finanziario indipendente in assenza quindi di conflitto di interessi bisogna essere iscritti in una delle prime 2 sezioni presenti in OCF e di seguito elencate:

  • Consulenti finanziari autonomi (indipendenti): Sergio Badalà è iscritto in questa sezione con delibera 2401 del 7-2-2024.
  • Società di consulenza finanziaria (indipendenti)
  • Consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede (ex promotori finanziari che lavorano per una banca o rete e quindi non indipendenti).

Non bisogna cambiare banca, si possono mantenere i risparmi in quella attualmente utilizzata, valutando bene però i costi che la medesima applica per comprare e vendere i titoli.

La consulenza della banca o del consulente finanziario fuori sede può sembrare gratuita ma in realtà non lo è perché il guadagno del consulente finanziario che lavora per banche o reti è direttamente proporzionale a quante commissioni fa pagare al cliente egli infatti è un agente di commercio con provvigioni di vendita e/o gestione del cliente.

Il personale di filiale invece generalmente riceve forti pressioni commerciali da parte della direzione della banca per vendere prodotti che possono garantire alla stessa alti guadagni. Senza accorgersene quindi ogni cliente pagherà nel tempo delle commissioni di gestione estremamente più elevate rispetto alla parcella esplicita e soprattutto subirà il conflitto di interessi che gli farà perdere nel tempo le migliori opportunità di investimento.

Ecco perché conviene pagare una consulenza esplicita e svincolata dalla banca presso cui si hanno i propri risparmi.

Certamente! Le banche sono tenute per legge a comunicare annualmente al cliente il costo pagato per la gestione dei propri investimenti; infatti, in base alla normativa MiFID (Regolamento UE 2017/565), entro il 30 aprile di ogni anno banche e intermediari finanziari sono obbligati ad inviare ai clienti il rendiconto MiFID relativo ai costi ed agli oneri sostenuti nell’anno solare precedente.

Ogni banca generalmente  invia questo report nell’estratto conto generale oppure è presente in una area del sito; è di assoluta importanza chiedere alla banca o al consulente dove trovarlo e leggerlo.

Il consulente finanziario autonomo non ha e non può avere per legge, nemmeno a livello familiare, alcun rapporto con banche e società di gestione.

Assolutamente no! Il consulente finanziario indipendente non può in nessun caso, per normativa, entrare in contatto col denaro del cliente. Quest’ultimo mantiene il capitale nella banca di fiducia ed esegue in prima persona o fa eseguire al personale bancario, le raccomandazioni fornite dal consulente finanziario autonomo.

  • Fee-only vengono chiamati i consulenti finanziari indipendenti; vuol dire solo a parcella e vengono chiamati così perché la loro attività è solo a parcella. È un servizio in totale assenza di conflitto di interesse.
  • Fee on top invece vuol dire che oltre alle commissioni di gestione il consulente (della banca) fa pagare anche una parcella; questa è generalmente la commissione più diffusa fra i consulenti che operano per banche o reti; si parla in questo caso quindi di una doppia commissione e si è in presenza di un servizio in conflitto di interesse.
  • Fee offset in questo tipo di servizio una parte delle provvigioni pagate dal cliente alla banca gli viene restituita. Anche questo servizio è in conflitto di interesse.

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