Giugno 2020 : +43,61% dai minimi di Marzo
La storia si ripete ma di questa informazione tendiamo spesso a non farne buon uso, questa antica massima la si applica anche in finanza dove diciamo sempre che dopo una discesa viene una salita con valori superiori al calo precedente. Questo mantra da noi, operatori del settore, veniva ripetuto anche in quei giorni, non proprio lontani, di marzo di quest’anno ma come sempre il risparmiatore si lascia molto influenzare dagli eventi di breve più che dal progetto di lungo termine a suo tempo condiviso ed alcuni, in assenza di un valido consulente finanziario, hanno venduto spesso sui minimi e perso il susseguente rialzo.
La storia si ripete dicevamo e così continuiamo a segnare in questo 2020 un record dopo l’altro, prima in giù, a marzo uno dei peggiori cali mensili della storia (S&P 500 -35%) ed adesso in sù, si è da poco chiuso il miglior trimestre degli ultimi 45 anni, con conseguenti nuovi massimi per molti mercati azionari efficienti (S&P 500 +43%).
Si poteva immaginare questa ripresa a V? Certamente no, ricordo vari interventi di molti esperti che affermavano che sicuramente sarebbe stato un percorso lungo e che mai avremmo assistito ad una ripresa a V…. Questo testimonia ancora una volta che sui mercati occorre metodo ed un progetto chiaro non un “profeta dei mercati” che 8 volte su 10 non ci prende. A posteriori quello di fine marzo è stato uno dei migliori punti di acquisto degli ultimi anni ma certamente quelli che aspettavano il momento giusto se ne saranno accorti dopo, magari in questo periodo o più probabilmente ancora aspettano…


E ora che si fa? Si entra, perché i mercati hanno ancora ampi margini di crescita o si apetta? Ho visto gente aspettare mesi, altri anni, altri ancora stanno aspettando….da 20 anni. Signori, non chiedete a me le previsioni, io non le faccio creo architetture efficienti legate alla storia ed alle caratteristiche personali di ognuno e mi limito ad osservare trend di mercato e dati macroeconomici restando dentro i limiti di un progetto chiaro e condiviso col mio cliente. Il momento giusto non lo conosce nessuno ma se si ha progettazione, programmazione, diversificazione e giusto rapporto rischio-rendimento ogni momento è quello giusto perché ogni ritardo è un tempo perduto sulla via della rivalutazione del vostro denaro accantonato e del mantenimento del vostro tenore di vita.
Andando in ogni caso a fare un’analisi della situazione attuale, cosa che nel mio mestiere ogni professionista serio deve comunque fare, posso certamente affermare che esiste un grande scollamento fra l’andamento dei mercati e l’economia reale. Questo scollamento non potrà durare in eterno ed è stato generato dal pronto e necessario intervento delle banche centrali, che come una safety car nei gran premi dopo un incidente grave, sono intervenute non facendo collassare il sistema finanziario mondiale, prima o poi però la safety car rientrerà ed il gran premio ripartirà lì vedremo quanto gli interventi sono stati davvero efficaci, il mercato è sempre giudice sovrano.

Cosa potrà accadere? Se le banche centrali avranno svolto bene il loro difficile compito, l’economia sarà ripartita, la disoccupazione diminuita, i prestiti aumentati ed il ciclo economico ripartirà verso una nuova fase di espansione. Se invece non riusciranno ad arrivare allo scopo ci aspetteranno tempi meno belli con possibili punte d’inflazione molto diverse da quelle conosciute negli ultimi anni a causa della ingente quantità di denaro riversato nel sistema per tenere in vita il malato. Ciò che accadrà lo vedremo ma per ogni scenario ci saranno delle opportunità che un bravo consulente saprà farvi cogliere.
Un primo periodo in cui cominceremo a fare i conti con la realtà potrebbe essere proprio questo mese di luglio appena entrato, la stagione delle trimestrali è appena iniziata e così capiremo concretamente quanto e come il covid ha inciso e sta ancora incidendo sulle aziende. I dati arrivati oggi, 14 luglio, dal settore bancario non sono rassicuranti ( ad esempio gli utili di colossi come Citigroup e J.P.M. sono in contrazione rispettivamente del 72% e del 50%), ad incidere sui cali degli utili delle banche, vari fattori fra cui il forte numero di prestiti non onorati negli USA a causa di uno dei più alti tassi di disoccupazione della storia americana (a luglio 11%, a marzo addirittura 14% contro una media storica intorno al 6%). Il mercato comunque al momento ha tenuto botta, sia per i probabili soliti interventi della FED sia perché le attese negative su questi dati erano scontate, vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà.