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Fallimenti bancari in Italia: come mi salvo?

Guida pratica alla valutazione della tua banca

Una delle cose che ho visto cambiare di più a Catania, in questi 20 anni di attività da consulente finanziario; è stata la visione della banca. Ricordo che nel 2000 quando iniziai, le banche erano istituzioni solide e rispettate, oggi molto meno. Nel 2000 nella percezione comune, era quasi ridicolo pensare ai fallimenti bancari in Italia; oggi abbiamo imparato che tutto ciò è possibile e può avere impatti devastanti sui nostri risparmi.

Lo stato dell’arte

Maggio 2020, siamo in piena emergenza covid-19 ed in conseguente crisi finanziaria; si torna a parlare della affidabilità delle banche, tema ampiamente dibattuto dall’entrata in vigore del bail-in, nel gennaio 2016. Da quel momento, migliaia di correntisti italiani sono stati improvvisamente coinvolti nei fallimenti bancari di alcune piccole realtà; Si sono così spezzate, alcune delle loro granitiche certezze come la frase: “figurati se le banche falliscono”. Oggi se ne torna a parlare, così come ci si interroga sulla affidabilità italiana nel rimborsare i prestiti obbligazionari; dato il rapporto debito/pil del paese giunto al 155%. Intanto però, si segnala il successo dell’ultimo collocamento di BTP Italia; un pò un controsenso do quanto detto ma la disperata ricerca dei rendimenti “certi” porta a queste incongruenze.

Come si valuta l’affidabilità di una banca

Ci sono diversi parametri per valutare l’affidabilità del tuo istituto di credito; ne approfondirò due, i più importanti, prima però cerchiamo di capire insieme cosa porta un istituto di credito in difficoltà economiche; ecco quali sono le cause principali:

  • eccesso di crediti deteriorati: un’alta percentuale di crediti non più esigibili (NPL); ciò accade principalmente quando il ciclo economico si deteriora; in queste fasi, le banche hanno difficoltà a ricevere indietro i soldi prestati ai creditori; così prestano di meno, la riduzione del credito porta generalmente alla inversione del ciclo economico.
  • perdite su operazioni fatte dalla banca stessa, ad esempio per uso improprio di strumenti finanziari (derivati).
  • corsa agli sportelli: la banca non detiene tutte le risorse finanziarie dei clienti; li investe e soprattutto li presta (elemento fondamentale per una sana crescita economica). Così se tutti contemporaneamente chiedessimo la restituzione dei nostri soldi presenti nominalmente sul conto, qualunque istituto di credito fallirebbe.

Andiamo adesso, dopo questa doverosa premessa, ai parametri da controllare per verificare l’affidabilità della propria banca; al fine di dormire sonni tranquilli avendo i nostri risparmi in un istituto di credito affidabile:

Due parametri fondamentali per schivare i fallimenti bancari

  • CET1 (common equity tier): È il rapporto fra la liquidità che la banca ha effettivamente a disposizione e le attività che la banca considera a rischio insolvenza, ponderate per il rischio. Forse non è così immediato come concetto; in sostanza, Il numero che viene fuori indica la solidità dell’istituto, più è alto questo numero più è solida la banca. La BCE chiede un CET1 minimo del 7% ma ormai le più importanti banche italiane sono ampiamente sopra questo valore.
  • Total capital ratio: È il rapporto fra il patrimonio di vigilanza della banca ed i crediti concessi, anche in questo caso ponderati per il rischio. Questo altro dato, ci indica se la banca è in grado di restituire i soldi ai clienti, tenendo conto dei crediti concessi in passato e che potrebbero non essere rimborsati. Parametro minimo BCE: 10,5%.

Basterà quindi analizzare uno o entrambi questi indicatori, per avere preziose informazioni sul proprio istituto di credito; che ricordo a tutti essere un partner di viaggio molto importante verso il proprio benessere finanziario.

Le conclusioni

Sarà bene quindi abbandonare, una volta per tutte, il vecchio metodo di selezione della banca (sotto casa o vicina al lavoro) e passare ad una scelta consapevole, sia dell’istituto (in base a Cet1 e TCR) che del consulente finanziario. Quest’ultimo sceglietelo in base alla capacità dello stesso di affrontare liberamente e consapevolmente tutte le complesse sfaccettature che la pianificazione dei vostri risparmi richiede, non lo scegliete quindi, perché la banca sotto casa ve ne assegna uno. Ricordate bene che da queste scelte deriverà il tenore di vita futuro e quindi il benessere, vostro e della vostra famiglia, non ritenete che questa sia una questione importante?

Per chiarimenti sul tema dei fallimenti bancari in Italia o su altro, contattatemi in privato, resto a vostra disposizione. Sono un consulente finanziario che vive e lavora a Catania ma sempre disponibile anche per un incontro con persone fuori sede, è chiaramente possibile, anzi raccomandabile in tempo di covid-19, anche un primo contatto on-line.

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