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La cultura finanziaria in Italia

Da sempre ad un primo appuntamento con un cliente, concentro la mia attenzione, sul dare un po’ di cultura finanziaria di base; poiché in questi primi 20 anni di attività come consulente finanziario a Catania; ho sempre avuto la sensazione di una migliorabile cultura finanziaria di base degli italiani.

Cultura finanziaria in Italia secondo Banca d’Italia

Volendo passare dalle sensazioni ai numeri concreti, ho deciso di documentarmi, mi son detto:” magari sono io che pretendo troppo dai miei potenziali clienti”; invece no, Banca d’Italia in uno studio del 2017 conferma le mie sensazioni e dichiara: “Italy seems to be characterized by a high non-response rate for financial knowledge questions: only one in three individuals answers all 7 questions, versus 66 per cent in Canada and more than half of the adult population in Germany and the Netherlands”.

In buona sostanza 1 italiano su 3 ha conoscenza di 7 quesiti posti sulla finanza di base. Più in dettaglio, risulta che gli italiani non comprendano il beneficio della diversificazione (solo 37 su 100) ed il potere dell’interesse composto (solo 23 su 100).

Prenderò spunto proprio da questi due argomenti per dare qualche informazione e conoscenza in più almeno al 63% di italiani.

L’importanza della diversificazione

La diversificazione: Consiste nella riduzione del rischio degli investimenti finanziari legata alla presenza di più elementi non correlati fra loro. Tutto chiaro? Forse no semplifico: Se facciamo una dieta equilibrata (primo, secondo, frutta, dolci) avremo maggiori possibilità di vivere bene rispetto a chi si alimenta solo con torte o pasta.

Qualche esempio concreto: Molti italiani pensano che diversificare sia comprare Intesa, Unicredit, Eni e Generali cioè comprare torta Fedora, torta al pistacchio, Babà e Tiramisù…

Se anche tu sei in questo nutrito gruppo, chiamami potrebbe essere una chiacchierata illuminante.

Secondo A. Einstein l’interesse composto è l’ottava meraviglia del mondo

L’interesse composto: L’interesse composto è quello che una volta maturato va ad aggiungersi al capitale iniziale, divenendo anch’esso produttivo di interesse. Più semplicemente: investo 10.000 ed ottengo 100 euro di rendimento, posso spendere i 100 euro e lasciare i 10.000 investiti (interesse semplice); posso invece lasciare i 100 euro insieme ai 10.000 ed investirne così 10.100 (interesse composto); a questo punto il nuovo interesse verrà generato partendo da una base più alta 10.100 euro e non più 10.000. Questa apparentemente piccola, sottile ed innocua differenza, è alla base di molte fortune finanziarie; ed uno dei segreti dei più grandi investitori al mondo.

Un esempio semplice per non tediarvi: Un 45enne con un capitale a disposizione di 100.000 euro, investe per 22 anni (molti di voi lo fanno da più tempo senza esservene accorti); generando un profitto medio annuo del 5%, che capitale tira fuori con l’interesse composto? E quale invece se ogni anno (come molti desiderano) disinveste il suo rendimento del 5% (cedola)?

Ecco i dati:

  • Interesse composto: 292.526 € (+192.526 €)
  • Interesse semplice: 100.000 € iniziali con cedole del 5% = quindi a 5.000 € annui x 22 anni = 110.000 € di cedole; sommando queste ultime ai 100.000 € iniziali = 210.000 €

Ecco quindi una semplice dimostrazione del potere dell’interesse composto (+82.526 €); conosciuto purtroppo solo dal 23% di noi; esso è quanto mai necessario in un mondo di disponibilità finanziarie sempre più incerte per i più e sempre più da ottimizzare.

Per approfondimenti resto chiaramente a disposizione di chi cerca un consulente finanziario a Catania; sono anche disponibile a spostamenti fuori sede e ad un primo contatto on-line.

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