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Lo strano caso delle polizze

In un articolo del sole 24 ore in edicola il 5-10-19 dal titolo: “Polizze vita? Bisogna usare quelle utili”; emergeva una realtà da me più volte osservata e che mi ha portato scrivere questo nuovo post. Una precisazione è doverosa, l’articolo in oggetto è stato scritto come detto a fine 2019 ma lo allego oggi a questo mio articolo perché attualissimo; dal 2000, periodo in cui muovevo i primi passi nel mondo della consulenza finanziaria a Catania, ad oggi, l’approccio alle polizze è rimasto identico.

Quale strano caso?

Lo strano caso delle polizze vita, si sostanzia nel fatto che le assicurazioni più proposte sono le meno utili (quelle con logiche di investimento); mentre le più utili (quelle classiche con logiche di protezione) sono le meno proposte da banche, assicurazioni e consulenti e purtroppo anche le meno richieste dagli italiani. Tutto questo per motivi facili da intuire, dal punto di vista delle aziende si punta sulle più remunerative (le finanziarie); dal punto di vista dei potenziali acquirenti, invece, essendo gli italiani notoriamente superstiziosi; si preferisce non prendere nemmeno in considerazione polizze che evocano pensieri funesti; come ad esempio la tutela della premorienza o la tutela dei propri immobili dai disastri naturali.

Limiterò le mie riflessioni a queste due polizze, a mio avviso, fra le più importanti da sottoscrivere.

Polizza sugli immobili

Il patrimonio degli italiani faticosamente accumulato, è investito per 2/3 in immobili; questo è un numero clamoroso che merita una riflessione da parte di ogni lettore; il 67% dello stock complessivo di ricchezza nostrana, sta nelle case; solo il 2,3% di questi immobili però, risulta coperto da un’assicurazione contro i disastri naturali, incredibile no? I risparmi di una vita stanno lì dentro; il 97,7% di chi ha investimenti in immobili tuttavia, non ritiene necessario assicurarli contro qualcosa che può devastargli la vita; azzerandone il patrimonio e purtroppo fra l’altro l’Italia è il paese europeo più esposto a terremoti ed alluvioni.

Avete un consulente finanziario, una banca o altri referenti? Come mai non avete riflettuto con loro sulla opportunità di sottoscrivere queste tutele? Le assicurazione, quelle veramente utili come queste, sono a mio avviso, un elemento essenziale del servizio di consulenza; credo che una clientela sempre più evoluta dovrebbe sentire sempre più forte l’esigenza di tutela di ciò che ha creato.

Polizza temporanea caso morte

Un’altra polizza che ritengo non utile ma essenziale per la tutela del “capitale umano“; cioè di quel capitale che il nucleo familiare dovrebbe ricevere negli anni dal principale percettore di reddito, è la temporanea caso morte. Una polizza molto semplice, strutturata come la più comune RC Auto; si paga cioè un premio annuo a fondo perduto che tutela nel caso in cui si verifichi l’evento, esattamente come per gli incidenti stradali.

Faccio un esempio, Marco 40 anni, paga 480 euro annue (40 euro al mese); al fine di avere una copertura assicurativa per la sua famiglia di € 200.000 in caso di premorienza. L’obiettivo quindi è quello di garantire a prescindere da qualsiasi accadimento futuro, il benessere della propria famiglia. La polizza così costruita potrebbe essere una copertura valida o meno per Marco, dipende, dal suo reddito e dal patrimonio della sua famiglia. Non esistono formule standardizzate, caso per caso si analizza il patrimonio ed il reddito del nucleo familiare e di conseguenza si stabilisce insieme quanto accantonare e come per la tutela degli affetti.

Le conclusioni

Quelli appena fatti sono esempi concreti di wealth management; dove la gestione della ricchezza delle persone avviene tramite una pianificazione di lungo termine; orientata principalmente alla protezione del capitale e ad obiettivi di spesa futuri. Ricordo infatti che quando si investe, il tempo (l’orizzonte temporale); è l’asset più importante e la gestione del patrimonio, equivale alla gestione del tempo; perché la ricchezza si accumula attraverso il lavoro, attività a cui dedichiamo la maggior parte della nostra vita.

Allego l’articolo da cui ho tratto spunto per le riflessioni condivise oggi; restando a disposizione per più opportuni chiarimenti individuali, sono un consulente finanziario che vive e lavora a Catania ma che facilmente si sposta in base alle necessità della clientela.

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Articolo del Sole 24 ore del 5-10-19

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