Consulenza finanziaria in Italia

La consulenza finanziaria in Italia è un tema che ben conosco visto che sono un consulente finanziario che svolge questa attività a Catania da oltre 23 anni.

I consulenti finanziari dovrebbero lavorare con i clienti per comprendere la loro situazione finanziaria attuale, valutare i loro obiettivi a breve e lungo termine e sviluppare un piano finanziario personalizzato che possa aiutarli a raggiungere quegli obiettivi. Questo piano può includere strategie per risparmiare di più, investire in modo più efficace, gestire il debito, pianificare per la pensione, proteggere gli attivi attraverso l’assicurazione e altro ancora.

Come detto, conosco bene il mondo bancario e per le mie informazioni, queste giuste teorie non sempre sono state centrali o quantomeno, parimenti centrali sono risultati gli incentivi alla vendita di specifici prodotti finanziari; cosa comprensibile peraltro, guardando la cosa dalla prospettiva di una banca, che come ogni azienda, ha l’esigenza di migliorare anno per anno i fatturati e questi, nel settore bancario sono da molto tempo legati principalmente al servizio di vendita di prodotti finanziari.

Quanto detto giustifica quindi nei fatti la categoria professionale (agenti di commercio) a cui i consulenti finanziari fuori sede (ex pf), che lavorano per le banche,  ob torto collo appartengono ancora oggi.

 

La scelta della consulenza finanziaria indipendente

 

Dal 2024 sono un consulente finanziario indipendente, ho cambiato quindi area di appartenenza e codice “ateco” (finalmente sono un vero libero professionista e non un agente di vendita) rimanendo però  sempre nell’albo unico dei consulenti finanziari e questo costituisce una grande tutela per il cliente. In Italia la consulenza finanziaria indipendente trova posto nell’albo solo dal 2019, In precedenza, la consulenza finanziaria, era esclusivamente svolta dalle banche. Se la consulenza la fa chi ti vende dei prodotti spesso propri, a mio avviso, è come se la cura dei pazienti fosse demandata alle case farmaceutiche.

Immaginate quindi il sistema sanitario gestito da società che vendono farmaci; con medici pagati dalle aziende farmaceutiche che chiaramente dopo la diagnosi, prescrivono farmaci magari anche della stessa casa farmaceutica per cui lavorano e da cui sono pagati. Ecco, questo esempio è a mio avviso assimilabile a ciò che accade in Italia al sistema finanziario ed alla consulenza finanziaria. 

Badate bene, non sto dicendo che chi lavora per una banca non è un valido professionista e che non è un bravo consulente finanziario, ho fatto parte anche io di quel mondo per 23 anni e conosco eccellenti professionisti; semplicemente, per loro è più difficile, perché devono tenere in considerazione anche le giuste esigenze della azienda per cui lavorano e da cui sono pagati. Spiego meglio con le parole del presidente della Consob, Paolo Savona:” i consulenti dei gestori del risparmio devono porre in equilibrio gli interessi della loro azienda con quelli della collettività, i consulenti indipendenti no” (vedi video sotto).

            PAOLO SAVONA

1. Sono un utente dei consulenti indipendenti

2. i consulenti indipendenti sono indispensabili perché i consulenti dei gestori del risparmio, devono porre in equilibrio gli interessi dell’impresa e quelli della collettività i consulenti indipendenti no.

3. riescono ad introdurre nuovi equilibri per la tutela del risparmio.

La consulenza finanziaria indipendente arriva ufficialmente in Italia solo nel 2019

Dal 2019 c’è quindi questa importante novità, i clienti (anche in Italia) hanno la possibilità di scegliere il servizio di consulenza a parcella offerto da liberi professionisti che forniscono consigli e assistenza ai clienti nella gestione dei loro soldi e investimenti, i professionisti in oggetto sono inclusi nelle sezioni dell’albo unico dei consulenti finanziari chiamate: consulenti finanziari autonomi (CFA) e società di consulenza finanziaria (SCF)

La caratteristica distintiva della consulenza finanziaria indipendente è appunto la sua indipendenza dalle banche per legge, ciò significa che i consulenti finanziari indipendenti, lavorando solo per il cliente, non sono vincolati a promuovere i prodotti di una particolare azienda e possono quindi offrire consigli che sono nel migliore interesse del cliente; sono cioè privi di conflitto d’interesse. Nell’esempio di prima, il medico sta nel suo studio, visita il paziente, prescrive un farmaco, il paziente si reca nella sua farmacia di fiducia per acquistarlo, non vi suona meglio?

Questo nuovo (in Italia) modello di consulenza è quindi diverso rispetto a quello utilizzato dai consulenti finanziari ordinariamente conosciuti (cioè quelli che lavorano per gli istituti di credito), i quali nelle loro raccomandazioni di investimento ai clienti, potrebbero loro malgrado anche involontariamente, essere influenzati dalle commissioni che ricevono dalla banca o dagli incentivi legati alla vendita di prodotti specifici.

I servizi del consulente finanziario indipendente

I servizi offerti dai consulenti finanziari indipendenti possono includere la pianificazione finanziaria generale, la gestione degli investimenti, la pianificazione della pensione, la pianificazione fiscale, la pianificazione delle tutele assicurative ed altro ancora. L’obiettivo principale è quello di aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi finanziari a lungo termine attraverso una strategia personalizzata e adatta alle loro esigenze e al loro profilo di rischio. Esattamente ciò che abbiamo detto all’inizio dell’articolo, solo che questi consulenti, slegati da budget e commissioni, possono più facilmente lavorare per il cliente e per le sue necessità.

Per essere considerati consulenti finanziari indipendenti, i professionisti devono ottenere certificazioni e licenze specifiche nel settore finanziario e seguire rigidi standard etici e professionali. La consulenza finanziaria indipendente può essere dunque particolarmente vantaggiosa per coloro che cercano consigli finanziari personalizzati e trasparenti, senza conflitti di interessi legati alla vendita di prodotti finanziari specifici.

consulenza in banca fra pressioni commerciali e conflitto d'interessi, è vera consulenza?

Fonte Sole 24 ore del 20-1-2024

Il tema delle pressioni commerciali sui consulenti finanziari che lavorano per le banche  è in realtà tema molto noto a chi è del settore; di articoli come quelli di fianco tratto dal sole 24 ore del 20-1-2024, ne potremmo tirare fuori davvero tanti.

E’ un tema dibattuto da anni ma poco conosciuto probabilmente dai clienti; ci sono stati interventi su interventi per regolare la vicenda che onestamente in sé è un pò stucchevole, perché, riprendendo l’esempio di prima, è come se dicessimo ad una società farmaceutica che non deve incentivare la vendita dei suoi prodotti, una società commerciale è normale che cerchi di aumentare le vendite ed il fatturato.

Il tema non è tanto che la banca cerchi di vendere (giustamente peraltro) ma che la consulenza finanziaria dovrebbe essere fatta a mio avviso, fuori dalle banche, da soggetti super partes. Un altro esempio può aiutare, il medico e la farmacia sono due cose distinte e separate e così dovrebbe essere per il servizio di consulenza finanziaria e la vendita del prodotto finanziario. Non vi suona meglio?

L'immagine sintetizza molto bene il concetto dei costi espliciti della consulenza finanziaria fatta in banca

Vendita e consulenza finanziaria, farmacia e medico non lavorano insieme

Perché è importante separare la vendita dalla consulenza? Perché finché la consulenza finanziaria verrà fatta con abbinata la vendita dei prodotti finanziari, avrà dei costi non perfettamente compresi dal cliente, il compenso della banca per il servizio di consulenza è prelevato indirettamente con le commissioni sui prodotti venduti ed il cliente non vede costi espliciti, come se fosse normale o quasi dovuto  non pagare per i servizi finanziari ricevuti.

Fonte Sole 24 ore del 13-9-2017

Anche di articoli come quelli di fianco tratti dal sole 24 ore del 13-9-2017 e del 11-11-2023 ne potremmo tirare fuori davvero tanti ma il costo dei fondi comuni resta un tema assai poco conosciuto per i clienti italiani, infatti il 65% di essi ritiene di non pagare nulla in banca per la consulenza e che quindi questa sia gratuita. (fonte sole24 ore di cui allego il link)

Il sole 24 ore ha evidenziato invece più volte che la consulenza non è gratuita, perché i prodotti venduti hanno un costo di gestione che mediamente in Italia è pari al 2% che tradotto in euro vuol dire che un investimento di 100.000 euro costa generalmente 2.000 euro annui.

Questo vuol dire quindi che la consulenza per la gestione dei miei 100.000 euro mi costa annualmente 2.000 euro anche se questo costo non lo vedo esplicitamente ma è trattenuto dal rendimento generato dal prodotto venduto.

Fonte Sole 24 ore del 11-11-2023

E' giusto pagare la vera consulenza finanziaria, esattamente come pago qualsiasi valido professionista.

Bene! Quanto appena spiegato sono sicuro che o non è stato appieno compreso oppure ha generato totale disinteresse, perché lo so? perché è così da 23 anni.

Io comunque provo ancora a spiegare meglio il concetto. Innanzitutto una precisazione essenziale, il problema non è pagare per la consulenza, anzi, è dovuto pagare una parcella per una valida consulenza finanziaria, esattamente come è dovuto un compenso per qualsiasi prestazione fatta da un valido professionista, il quale in un mondo normale, lo scelgo io con cura (e non ne prendo uno a caso come capita spesso in banca) e più vale e più è pagato (mentre i consulenti finanziari che lavorano per le banche hanno generalmente la stessa remunerazione).

Il problema sta nel non comprendere appieno quanto pago (spesso tanto in relazione alla qualità del servizio che ricevo) e soprattutto nel non comprendere che questa parcella prelevata indirettamente (commissione di gestione) alimenta il conflitto d’interesse (I prodotti suggeriti sono più vantaggiosi per la banca stessa che li vende o per il cliente?).

 

Vogliamo capire meglio cos'è il conflitto d'interessi in banca?

 

Cos’è questo conflitto d’interesse nel mondo bancario?

Vi chiedo: ritenete possibile che un venditore di borse abbia delle percentuali di guadagno su alcuni prodotti più elevate rispetto ad altri? A me sembra plausibile, quel venditore di borse vi darà un consiglio oggettivo sulla miglior borsa per voi? oppure nel consiglio sarà influenzato dal guadagno che gli porta la vendita? Ai miei occhi questo esempio è applicabile a quasi tutti i campi della vendita, riprendo ancora le parole del dott. Paolo Savona:” i consulenti dei gestori del risparmio devono porre in equilibrio gli interessi della loro azienda con quelli della collettività, i consulenti indipendenti no” (vedi video sopra). Interpreto queste parole come una straordinaria e chiara segnalazione della presenza di un’area di miglioramento nel settore finanziario in Italia e che i consulenti finanziari indipendenti possono dare un grande contributo a migliorare la gestione dei risparmi degli italiani.

 

Le conclusioni sulla consulenza finanziaria ed il perchè della mia scelta

Da qui la mia scelta di entrare a far parte, con fierezza dei circa 600 (al momento) consulenti finanziari italiani e 20 consulenti finanziari autonomi siciliani.  Professionisti che lavorano nell’esclusivo interesse dei loro clienti, non vendono nulla e che sono quindi in totale assenza di conflitto d’interesse.

Vi aspetto per analizzare insieme il vostro portafoglio finanziario e la vostra pianificazione. Da questa analisi capiremo se le scelte effettuate dal consulente finanziario della vostra banca, risultano efficienti o meno in termini di obiettivi da voi indicati, strumenti utilizzati e costi dei prodotti e del servizio.

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